Diventare insegnante di scuola primaria: novità per il 2018 e una risorsa per essere sempre aggiornati

Le professioni in ambito educativo e formativo sono fra le più importanti – e la loro importanza è ovviamente riconosciuta – per lo sviluppo delle generazioni future. Lavorare nella scuola è quindi anche il sogno di molti giovani laureati.

Diventare docente di ruolo però – che si tratti di diventare insegnante di scuola primaria o superiore, o professore universitario – non è affatto semplice, anche dato l’alto numero di richieste in rapporto allo scarso numero di posti disponibili.

Per diventare insegnanti di ruolo, fino allo scorso anno era infatti necessario prendere l’abilitazione (conosciuta come TFA) dopo il conseguimento della laurea. L’iscrizione al TFA aveva un costo di ben 2.500 e, nonostante il percorso fosse davvero oneroso sia in termini temporali che materiali, non dava automaticamente diritto ad entrare come professore di ruolo. Il risultato di questo processo è stato l’aumento considerevole del numero degli insegnanti precari, senza nessun vero vantaggio.

Il2018 prevede quindi una riforma del percorso descritto, con una semplificazione dei processi.

Quali saranno le novità e gli step per diventare insegnante?

Prima di tutto, è fondamentale notare come non dovrà più essere il futuro professore/maestro a pagare per avere l’abilitazione, ma al contrario il tirocinio formativo verrà retribuito. Premessa la necessità di avere un titolo che possa essere considerato abilitante per una specifica classe di concorso, dopo la laurea (assolutamente fondamentale), chi desidera diventare maestro/professore nella scuola secondaria, dovrà:

  1. ottenere 24 CFU nelle discipline antropo-psico-pedagogiche e nelle metodologie e tecnologie didattiche;
  2. superare il concorso pubblico;
  3. frequentare il FIT (un percorso di formazione iniziale che prevede il tirocinio e l’inserimento del docente). 

Come diventare insegnanti di scuola primaria

Per accedere all’insegnamento nella scuola d’infanzia o in quella primaria è necessario possedere almeno uno di questi requisiti fondamentali:

  • aver conseguito il diploma magistrale – o quello di liceo psicopedagogico – entro e non oltre l’anno scolastico 2001-2002;
  • essere in possesso della laurea magistrale (o, nel caso del nuovo ordinamento, quinquennale) in Scienze della formazione primaria (classe di laurea: LM-85 bis);

Questo significa che, mentre chi ha ottenuto il diploma in una delle aree indicate al primo punto prima del 2002 può avere accesso ai concorsi pubblici per l’insegnamento, per chi si è diplomato nelle medesime discipline dal 2003 in poi sarà necessaria anche la laurea, come specificato.

Inoltre, per i diplomati dopo il 2002 è necessario effettuare un tirocinio di 600 ore – i “famigerati” 24 crediti CFU – denominato diretto o indiretto.

Con tirocinio indiretto si intende quel tirocinio effettuato in università, sotto la supervisione di un tutor o di un docente, e consiste nell’effettuare diverse esperienze che hanno lo scopo di arricchire il bagaglio culturale del tirocinante (parliamo ad esempio di laboratori).

Il tirocinio diretto è invece il tirocinio comunemente inteso, cioè la pratica messa in atto durante il periodo universitario presso istituti convenzionati e in affiancamento a un docente. È con il tirocinio diretto che si apprende sul campo tutto ciò che comporta tenere lezioni gestire le classi.

Se si è in possesso delle certificazioni necessarie, si è abilitati alla partecipazione al concorso pubblico bandito dal Miur – e, in seconda istanza, è possibile anche iscriversi alle graduatorie provinciali per le supplenze. 

Iniziare con le supplenze: come si fa

Iniziare a fare supplenze è un buon modo per avvicinarsi al mondo scolastico per gli aspiranti professori di ruolo, considerando anche il fatto che fornisce punteggio utile. Per poter iniziare a lavorare come supplente, è necessario essere inseriti nelle graduatorie nazionali (per la prima, seconda e terza fascia). Le graduatorie non sono altro che “elenchi” che possono essere “scalati” in base ai requisiti deigli iscritti, maturando punteggi differenti. Fare supplenze è un buon modo per salire in graduatoria accumulando punti, per diventare professore di ruolo.

Tali elenchi valgono tanto per la scuola dell’infanzia quanto per la scuola secondaria di 1° e 2° grado.

I docenti privi di abilitazione che non vengono inseriti in nessuna fascia possono comunque inviare la propria candidatura alle scuole private, proponendosi grazie alla domanda di messa a disposizione.

Fare i docenti di scuola primaria in una scuola privata

Come detto poco sopra, è necessario compilare e inviare una domanda di messa a disposizione per poter essere presi in considerazione come insegnanti di scuola primaria presso gli istituti privati. Va comunque tenuto a mente che, come accade per la possibilità di lavorare negli esercizi pubblici, anche per le scuole private è necessario essere in possesso di una Laurea magistrale o Specialistica. Inoltre, come per il pubblico, anche nel privato è necessario estrapolare dal sito del MIUR la propria classe di appartenenza.

Oltre a questo, bisogna:

  • essere iscritti al collocamento e poterlo dimostrare;
  • avere cittadinanza italiana;
  • avere la fedina penale pulita;
  • inviare con raccomandata AR al dirigente della scuola per cui ci si mette a disposizione un curriculum vitae completo di tutti i dati personali, esplicitando il possesso dei requisiti e la disponibilità di stipula di un contratto per l’insegnamento.

Dove trovare le informazioni e essere sempre aggiornato.

Le informazioni sul mondo della scuola possono essere reperite sul sito del MIUR o su portali che riprendono da lì le notizie e le rielaborano per renderle più leggibili e immediate. Wecanjob è uno dei portali che riprendono tali notizie: si occupa in generale dell’orientamento scolastico e lavorativo, ma offre sempre notizie e spunti sul mondo della scuola e sulle professioni relative – compreso l’andamento dei dati occupazionali nell’ultimo triennio e gli stipendi medi per ogni singola professione (oltre a fornire info sul percorso formativo per diventare un professionista in un determinato campo, e link utili ad altre risorse).

Ultima nata sul portale è la rubrica che si occupa di fornire spunti immediati di ripasso della grammatica italiana, per venire incontro a chi ha dimenticato qualche regola basilare – ma fondamentale – della nostra lingua (ad esempio, si scrive fa, fa o fa’?)